© Giancarlo Guzzardi

lunedì 19 marzo 2007

Agua

L’acqua è il mio elemento ed inconsapevolmente ha accompagnato questo mio cammino in Argentina. Fin dall’arrivo a Buenos Aires, nell’incontro col grande fiume, su cui la vita scorre lenta seguendo il ritmo delle piene. Poi l’incontro con il delta, dove due mondi cosi diversi, ma regolati dallo stesso unico elemento, formano un paesaggio straordinario.

In Patagonia è ancora acqua, quella che forma il Lago Argentino, che da vita ad incredibili ghiacciai che lentamente modellano il paesaggio. Acqua che si crea dallo scioglimento dei ghiacciai e che a sua volta forma torrenti turbinosi che tornano ancora al grande lago.

I pinguini, le balene ed i leoni marini. Acqua è il loro elemento naturale, salata certo, ma sempre acqua. E’ incredibile come una balena riesca a nuotare con grazie e leggerezza. I Pinguini, cosi goffi nel camminare, nell’acqua si tuffano e letteralmente volano. Una metafora abusata questa, ma quando vedi un pinguino tuffarsi nell’acqua non puoi non invidiarli. Riescono a vivere in due ambienti completamente diversi e a loro modo li dominano entrambi. Ed i Leoni marini, pesanti e sgraziati nel vederli crogiolarsi al sole sugli isolotti rocciosi, in acqua scivolano come se non avessero peso.


Alla fine del viaggio le cascate. E’ inconcepibile pensare che si tratta dello stesso maestoso fiume di Buenos Aires; il paesaggio intorno è avvolto in una nuvola di vapore e il rumore diventa cosi assordante da mutarsi in silenzio. Osservando le cascate dalle passerelle, dai sentieri o da qualsiasi percorso tu scelga, il rumore ed il vapore ti avvolgono in un tale frastuono che non riesci ad avvertire neanche più i tuoi pensieri, l’acqua li trascina via.

Adesso vorrei essere li, nel rumore e nel vapore: l’acqua trascinerebbe via i miei pensieri, giù fino al mare.
Sabrina Gerbino

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